Si scavalca la movida sfrenata per ascoltare e rispondere ad un bisogno interiore. I monasteri buddhisti italiani entrano nella lista di mete di viaggio. Una nuova moda, a quanto pare. Le ragioni che portano sempre più single, coppie o famiglie di tutti i ceti sociali a scegliere un relax a tutto tondo, invece delle passeggiate in montagna, del solito tuffo in mare o dei tour culturali nelle città d’arte, sono molte.
Tra queste c’è sicuramente la possibilità di ritemprarsi e allontanare lo stress, ma anche rifornire il proprio corpo di energie e imparare nuove risposte per i problemi della vita di tutti i giorni. Operai, imprenditori, commesse e disoccupati sono in cerca di un’esperienza diversa, a caccia dell’opportunità di praticare un’evoluzione spirituale.
IL PIU’ FAMOSO. Così un monastero di Arcidosso, in provincia di Grosseto, sul Monte Amiata, tra boschi di castagni e faggi ha registrato un notevole aumento di prenotazioni quest’anno. E’ il tempio di Dzogchen di Merigar, che fa parte dell’Unione Buddhista Italiana, ed esiste sin dal 1981.
Le attività. La mattina si seguono gli insegnamenti del maestro, si studia la pratica dello yoga: movimento ed energia. Mentre nel pomeriggio si approfondiscono i temi trattati al mattino, esercitandosi nel metterli in pratica. Una volta tornati alla quotidianeità si potranno applicare gli insegnamenti del maestro ed affrontare la vita in modo diverso.
La comunità Dzogchen. Fondata da Chogyal Namkhai Norbu in Italia nella seconda metà degli anni settanta, si è sviluppata rapidamente in vari paesi del mondo assumendo una dimensione pienamente internazionale. Oggi conta migliaia di soci distribuiti in oltre quaranta paesi.
L’ALTERNATIVA. All’insegna degli universi orientali ce ne è anche un altro, precisamente Zen, dove in tanti si rifugiano: si trova nel cuore del nostro Appennino Tosco-Emiliano, a Berceto, in provincia di Parma ed è un eremo Zen di montagna chiamato “Sanbo-Ji”, traduzione giapponese di Tempio dei Tre Gioielli.
L’eremo Zen. Si tratta di un gruppo di edifici rurali recuperati nel rispetto dell’ambiente circostante e integrati con nuove costruzioni nel tradizionale stile dei monasteri Zen che in estate si riempie di moltissimi ospiti, si possono condividere attività, seminari e ascoltare gli insegnamenti dei monaci buddhisti, ma soprattutto si riesce a godere dell’atmosfera, a respirare quella pace e quella spiritualità necessarie a ricaricarsi.
Le attività. Al mattino gli ospiti si svegliano con il suono della campana. Segue la meditazione, per riprendere consapevolezza dell’Essere riappropriandosi di quell’attenzione alla respirazione e alla corretta postura troppo spesso trascurata nella frenesia della quotidianità. Dopo un pasto prevalentemente vegerariano, il pomeriggio è scandito dalla lettura e dalle pratiche di ‘benessere psicofisico’. Una sala di 250 metri quadri arredata con tatami giapponesi e cuscini zafu è a disposizione giorno e notte per le pratiche. La semplicità scandisce gli spazi destinati agli ospiti, che rispettano lo stile abitativo del luogo: arredamento realizzato con materiali locali e camere condivise con gli altri ospiti ma separate nella zona notte maschile e femminile.
Grazie per la dritta..
Se avete altri consigli non esitate..consigliate!
S&M
ragazzi volevo informarvi ke esistono anke centri di meditazione sparsi un po’ ovunque in tutta italia.. x es. a roma c’è l’Associazione per la meditazione di consapevolezza a vicolo d’Orfeo numero 1
la prenderò come una valida alternativa…