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Doraemon: un museo e un treno per il gatto spaziale a Kawasaki

Do-do-do-dodo-dododo Dora-Doraemon, ecco Doraemon gatto spaziale..
Per tutti gli appassionati del gatto robot nato nel ’69, il cui nome deriva da dora neko, che tradotto dal giapponese significa gatto vagabondo, una notizia da leccarsi i baffi: apre il 3 settembre a Kawasaki, nel quartiere Tama, un museo interamente dedicato al suo creatore, Fujiko F. Fujio, scomparso nel 1996 a 63 anni. Il più celebre dei manga, nominato nel 2008 ambasciatore degli anime giapponesi nel mondo dal ministro degli Esteri Masahiko Komura, è un gattone blu che viene dal futuro per aiutare l’impacciato Nobi Nobita, “uno che se la prende comoda”, pescando dalla sua tasca quadridimensionale (il gattapone) centinaia di invenzioni del futuro, le famose Ciuski.

Chi di noi non avrebbe voluto la gomma cancella persone, la Doco-Demo Porta, per andare in qualsiasi posto, il Copter, per volare, la macchina cambia data per cambiare la data di un giornale, e ancora, lo spray della sparizione per diventare invisibili, la domesticrema, i fanta occhiali e la casachiocciola?

Ora sarà possibile ammirare, nel museo di tre piani che aprirà a settembre, più di 50 mila opere originali ell’autore, oltre ad eccezionali oleogrammi: il tutto raggiungibile dal 3 agosto con il treno interamente manganizzato con i disegni di Fujiko Fujio, della linea privata Odakyu-sen,  che parte da Shinjuku e attraversando Kawasaki arriva a Hakone e Enoshima. Il museo sarà raggiungibile dalle stazioni di Noborito e Mukogaoka-Yuuen, i luoghi in cui ha vissuto il celebre fumettista (mangaka). E per chi proprio non ne avesse ancora abbastanza nelle sale a marzo 2012 arriverà anche un film. 

Una notizia quindi da non perdere per tutti gli appassionati del gatto spaziale che desiderano rinfrescare i ricordi di quando, da piccoli, ci si sedeva davanti al televisore seguendo le gesta del gatto che aveva paura dei topolini e che era ghiotto dei dorayaki, i tipici dolcetti giapponesi ripieni di anko, la salsa dolce fatta con i fagioli azuki. I seguaci dall’intestino intrepido potranno comunque esplorare i gusti nipponici qui in Italia: spopolano ormai in molti risporanti cinesi e giapponesi i famosi dolcetti con la “marmellata di fagioli rossi” ma che, forse, non avrebbero incontrato l’approvazione del nostro amato micetto (nostro consiglio: a Roma potrete assaggiare un favoloso dorayaki al ristorante giappo cinese Wok).

Infine, anche se potrà turbare i ricordi d’infanzia dei più deboli di spirito, è bene ricordare il nome del primo doppiatore italiano del cartonimato: Liù Bosisio (Luigia Bosisio Mauri), la celebre Signora Pina, moglie di Fantozzi nel 1975 e nel secondo film (il secondo tragico Fantozzi); doppiatrice anche di Selma Bouvier e Marge Simpson nell’omonimo cartone animato, oltre che di Spank, in Hello Spank e di Charlie Brown.

 

Dal vivo

Consigli di viaggio:

  1. Da visitare anche il Museo del fumetto a Milano, in viale Campania 12, in un ex deposito dell’Atm, poi diventato stabilimento della Motta, dove si potrà continuare a viaggiare con l’immaginazione.
  2. A Lucca invece, si trova il Museo italiano del fumetto, in Piazza San Romano.
Stefano Tocci

Viaggiatore per diletto, turista all'occorrenza e travel blogger per passione. Amo scrivere, viaggiare e fissare su pellicola gli istanti di viaggio.

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