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Lady in Brown della Raynham Hall

Fantasmi d’Italia: una guida per trovarli

Suoni e rumori nella notte. Sagome improvvise che volteggiano nell’aria. Urla, bisbigli, rumore di passi sulle scale. In un parola: fantasmi. La geografia dell’Italia degli spiriti è un dedalo di miti e leggende che caratterizza non solo i vecchi castelli diroccati, come quello di Collalto, vicino a Conegliano, ma anche i grandi centri storici, come quello di Torino, Palermo e Napoli, dove continuano gli avvistamenti.

Lady in Brown della Raynham Hall a Norfolk nei pressi di Fakenham

I castelli sembrano essere però le abitazioni preferite dagli spiriti intrappolati sulla terra. Un esempio è Collalto, vicino Conegliano, dove echeggiano ancora le grida stridule di una damigella orfana, Bianca, affidata alla moglie del conte, Aica da Camino, che la fece murare viva per uno sguardo di troppo nei confronti del marito Tolberto. In provincia di Begamo, nel castello di Malpaga di Cavernago, nelle notti di luna piena un fantasma vestito con abiti eleganti si potrebbe avvistare nelle finestre del castello. Lo spirito inquieto sarebbe quello di un signore che, dopo un incessante corteggiamento ad una castellana, fu ucciso dal marito della donna per gelosia e gettato in un pozzo. E ancora, a Lari nel pisano è possibile a detta di molte persone che sembrano aver avuto un’esperienza diretta, udire i lamenti ed i colpi sui muri del prigioniero politico detto Rosso della Paola (Giovanni Princi), morto suicida il 16 dicembre 1922 e che ancora alla ricerca di giustizia per i torti subiti.

Ma non solo dai castelli sono attratti i fantasmi. Molti sono infatti gli avvistamenti nei luoghi d’incontro piu comuni, nei centri città, senza che sia necessario la guglia, la torre, le mura antiche o il camino con il passaggio segreto, a stimolare la paura o l’immaginazione di chi è presente. A Torino infatti, in una traversa di corso Matteotti un’improvviso abbassamento della temperatura precede l’apparizione di una sagoma indefinita.

Sempre a Torino fate attenzione ai lamenti e i pianti di via Chianocco, per alcuni attribuibili ad una bambina trucidata dai nazisti nella seconda guerra mondiale, per altri alla madre che non riusci a sopportare la grave perdita. Ancora, a Napoli il palazzo reale di Federico IV, sarebbe infestato dalla moglie del re Maria Carolina di Borbone che ritornerebbe nella casa per festeggiare: molte sono le persone ad aver segnalato strane luci, figure, suoni e musiche d’altri tempi che accompagnerebbero le apparizioni.

A Trieste nel Castelo di Miramare, anche qui nelle notti di luna piena, una figura appare tra i fiori del giardino adiacente le mura e per molti sarebbe lo spettro dell’Arciduca Massimiliano d’Asburgo che torna nel suo parco per ammirare ancora una volta la sua collezione di piante. Infine nel Teatro Massimo di Palermo, ad infestare le quinte, il palcoscenico e i sotterranei, sarebbe una suora non molto alta, “la monachella”, l’ultima madre superiora del convento abbattuto insieme alla Chiesa delle Stimmate per far posto al teatro. E se non credete alla legende fate attenzione: si narra infatti che chi non crede alla suora inciampi in un gradino entrando a teatro, detto proprio il “gradino della suora“.

Il fantasma della bambina al Museo archeologico di Napoli, un falso.

E se sei un appassionato delle applicazioni Iphone ed in vena di fare scherzi al patner, ad amici e parenti, facendogli credere che la vostra o la loro casa è infestata dai fantasmi, con tanto di foto per provare la presenza dello spettro, ricordati di scaricare Ghost Capture, l’App per iPhone che consente di inserire, spettri, fantasmi e figure mostruose nelle vostre foto. I risultati sono talmente realistici tanto da far cascare nella trappola del “fake”, della bufala, anche buona parte dei giornalisti italiani: è il caso del Museo di Napoli, dove in una fotografia appariva il fantasma di una bambina dietro ad una porta. Scattate, aggiungete e spaventate.

Stefano Tocci

Viaggiatore per diletto, turista all'occorrenza e travel blogger per passione. Amo scrivere, viaggiare e fissare su pellicola gli istanti di viaggio.

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