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Christmas Time. L’albero e Babbo Natale: ecco perchè

Legato alla nascita di Gesù nella tradizione cristiana, il Natale nel corso del tempo è passato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, tanto da legarsi a folklori e usanze pagane di altri paesi.

Immagine tratta dal celebre libro di Charles Dickens, Christmas Carol

Abbandonato il valore religioso, secondo cui la notte del 24 dicembre si ricorda la nascita di Gesù nella capanna di Betlemme, questa festività è vissuta soprattutto come momento legato allo scambio di doni portati da Babbo Natale. In Italia l’8 dicembre si inizia ad addobbare la casa con abeti, presepi e decorazioni, un’usanza che può variare regionalmente: per esempio a Milano l’albero di natale viene preparato il giorno di sant’Ambrogio il 7 dicembre.

L’ALBERO DI NATALE. Mentre il presepe rimane pur sempre ancorato alla religione, tanto che la prima rappresentazione si fa risalire a san Francesco d’Assisi nel 1223 (per saperne di più leggi il nostro articolo su I presepi viventi), l’albero di natale appartiene alla tradizione pagana con il significato simbolico di rinnovamento della vita. Probabilmente il primo abete fu eretto a Tallin in Estonia nel 1441: intorno all’albero giovanotti e ragazze ballavano insieme alla ricerca dell’anima gemella.

L’albero di San Pietro

L’usanza, che inizialmente rimane circoscritta alle regioni al nord del Reno, entra nelle case già nel XVII secolo, mentre l’uso delle candele per addobbare i rami nel secolo successivo. Solo dopo il congresso di Vienna l’albero venne accettato nelle altre regioni. Ovviamente si dovette dargli anche un senso cristiano tanto che l’abete di Natale assunse gradatamente un significato nuovo: venne a simboleggiare la figura di Gesù, il Salvatore che ha sconfitto le tenebre del peccato (proprio per questo motivo si è cominciato ad adornarlo di luci). Oggi anche la chiesa allestisce il suo albero di Natale in piazza san Pietro (vedi foto), accanto al celebre presepe.BABBO NATALE. La figura di Babbo Natale arriva direttamente da un personaggio storico, il vescovo san Nicola di Myra. L’abate aveva esortato tutti i parroci della sua diocesi a diffondere il cristianesimo tra i bambini, portando loro un regalo.

Una rappresentazione di Sinterklaas

Dal santo poi è nato il Babbo che conosciamo tutti. In Grecia viene sostituito da san Basilio Magno e la sua festa è spostata al 31 dicembre. Nei Paesi Bassi, in Belgio e in Lussemburgo viene chiamato Sinterklaas e il suo giorno è il 5 dicembre. Ecco perché ancora oggi alcuni bambini appendono le loro calze lungo i caminetti o sopra le stufe. In Germania, prima della conversione al cristianesimo si narrava di un certo dio Odino che durante il solstizio invernale teneva una grande battuta di caccia. I bambini lasciavano appesi al caminetto i propri stivali, pieni di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo del dio. In cambio Odino scambiava il cibo in regali e dolciumi.

Non solo un Babbo. Gli islandesi dicono di avere addirittura ben 13 Babbo Natale, che non sono altro che folletti i cui nomi derivano dal tipo di attività o di cibo che preferiscono. I bambini appendono le loro scarpe sotto le finestre e due settimane prima di natale i folletti abbandonano le loro grotte per riempirle di doni.

A Babbo Natale piace la Coca-Cola. Il vestito di Babbo Natale deriva probabilmente da quello di un vescovo, anche se molti dicono che l’abito rosso sarebbe opera della Coca-Cola: originariamente sarebbe stato vestito di verde, fino a quando lo spot della celebre bevanda non lo avrebbe vestito di rosso e bianco.

Dove vive Santa Claus? Per gli americani al Polo nord, per i canadesi al nord del loro paese. In Europa è difusa la versione finlandese che lo colloca in Lapponia, mentre per i norvegesi sarebbe di Drobak. Ciò che importa è che il suo numero di telefono sia per tutti uguali e cioè 00000 (non vi meravigliate se lo trovate sempre occupato) e che tutti i bambini spediscano con ampi giorni di anticipo le loro letterine: in Canada è stato istituito un vero codice postale H0H H0H (= ho ho ho), mentre generalmente tutte le poste sono pronte ad accettare le lettere scritte a Babbo (alcuni negozi hanno cassette delle lettere allestite per l’occasione).

Mara Saruggia

Scrivere è sempre stata la mia passione. Poi ho iniziato a viaggiare e ho capito cosa volevo fare della mia vita. In attesa di essere scoperta, amo, rido e travel bloggo.

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