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Le 4 regole psicologiche per un viaggio di successo

Da recenti ricerche condotte da team di psicologi italiani emergono 4 passaggi che il turista consapevole e volenteroso non deve sottovalutare per godersi pienamente la vacanza. Questi sono: analisi delle motivazioni, destinazioni, bilanciamento, rapporto costo/beneficio. Di nascita recente, la psicologia del turismo (una sotto-branca della psicologia sociale), va ampliando i suoi orizzonti di speculazione e di ricerca molto velocemente.

Quando pensi al viaggio immagini sicuramente spiagge pulite, locali alla moda, boschi, deserti ed altri infiniti scenari incantevoli che non vedi l’ora di visitare. In questo processo, però, dimentichi (come spesso fanno anche le agenzie di viaggio e tutto il sistema-impresa dietro il turismo) il vero, indiscusso, protagonista: TU.

Da questa mancanza, voluta o meno che sia, è nata la psicologia del turismo, una branca che si pone come obiettivo quello di mettere al centro dell’attenzione il viaggiatore più del viaggio, il turista più del turismo, il soggetto più dell’oggetto.

Come organizzare e vivere una vacanza ben riuscita. La prima domanda che si è posta la psicologia del turismo è: chi è il turista? La risposta, ad un’attenta osservazione, è tutt’altro che banale. Il turista non è semplicemente “un single che si vuole divertire”, “una famiglia che cerca un luogo tranquillo per ristorarsi” o “un anziano che vuole solo stare in pace”.

Il turista è una persona che in quel biglietto che stringe in mano ripone motivazioni, speranze, desideri e sogni, ma anche angosce, paure, incertezze. Questo ci porta al primo punto da tenere in considerazione:

Motivazioni. Un’attenta analisi delle motivazioni è molto importante per decidere il proprio viaggio. Spesso scegliamo di partire in base alla meta, rendendo quindi protagonista il luogo. Questa modalità, anche se spesso funziona, può essere sostituita con una pianificazione più appropriata e che, probabilmente, può donare alla tua vacanza un surplus davvero ineguagliabile.

Nella valutazione delle motivazioni rientrano domande come: Perché voglio partire? Cosa cerco veramente dal viaggio? Quali sono gli obiettivi che voglio raggiungere? È davvero questo che voglio o sto solo fuggendo da qualcosa che non riesco/desidero affrontare?

Una volta che ti sarai interrogato e risposto a queste domande potrai passare al secondo passaggio:

Destinazioni. Consapevole delle motivazioni che ti spingono al viaggio, scrivi le destinazioni che pensi si possano avvicinare maggiormente alla loro soddisfazione. Una volta scritte, cerca su internet se esistono località simili a cui non avevi pensato o che non conoscevi ed aggiungile alla lista. Completata questa lista dovrai cimentarti con la parte più difficile:

Bilancio. Poni su un braccio della bilancia le tue motivazioni e sull’altro le varie destinazioni, finché il peso non sarà equilibrato.

Se eseguirai questo processo con cura e dedizione potrai scoprire che prenotare un week-end in un Hotel a Rimini è più che sufficiente per soddisfare pienamente le tue motivazioni, risparmiando molto su quel biglietto per la Thailandia che stavi guardando poco prima. Al contrario, potresti anche realizzare che il tanto corteggiato viaggio per Gardaland è solo uno spreco di tempo e denaro e che “la tua meta” è Disneyland ecc…

Costi/Benefici. La valutazione dei costi (economici e non) del viaggio, è un aspetto inscindibile dal processo di bilancio ma che, per la sua complessità, necessità di avere un suo spazio ben distinto. Puoi permetterti questo viaggio o devi chiedere un prestito? Nel secondo caso, sarebbe un’opzione gestibile o potrebbe arrecarti troppi problemi? In caso di problemi economici puoi rimandare il viaggio di un anno e godertelo pienamente al suo arrivo piuttosto che sperperare i tuoi sudati soldi “pur di partire”?

Questi 4 importanti punti, se analizzati con serietà ed impegno, possono garantirti in viaggio da sogno che hai sempre desiderato; soddisfacendo la parte essenziale che muove l’uomo, ovvero il “perché” piuttosto che il fugace “dove” che rischia di diventare nulla più che uno specchietto per allodole.

“Per quanto viaggiamo in tutto il mondo per trovare ciò che è bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo” diceva Emerson, e queste ricerche non fanno che confermare le sue parole.

(Luca)

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