Uno dei piaceri della lettura è quello di immaginarsi liberamente protagonisti, luoghi, paesaggi e colori di ciò che “vediamo” nel momento in cui sfogliamo le pagine. Ci sono architetti che oltre a vedere sono riusciti a costruire hotel, case, edifici e castelli, ispirandosi proprio alle loro letture preferite: c’è chi è rimasto attratto dalla tortuosità kafkiana, chi dal surrealismo calviniano, chi ha deciso di riprendere una frase di Moby Dick e creare una casa dal nulla. Vediamo allora cosa può nascere dal connubio tra architettura e libri.
In riferimento ai racconti di Tolkien ecco The Hobbit Motel: tante piccole stanze-tana con la porta circolare. Siamo in Nuova Zelanda a Waitomo.
Dell’architetto americano Holl sono due edifici: il primo si trova in Norvegia ad Hamaroy ed è The Knut Hamsum Center, dedicato allo scrittore omonimo e al suo linguaggio nuovo e non omologato; il secondo è una casa a Vineyard negli States ed è ispirata a Moby Dick.
A Istanbul il Masumiyet Muzesi è l’edificio dell’omonimo romanzo di Orhan Pamuk. Nelle stanze dell’edificio potrete trovare tutti gli oggetti che Kemal, protagonista del libro e del film, raccoglie ossessivamente nel corso degli anni per dimenticarsi della donna amata e per la quale costruisce una sorta di mausoleo. Sapevi che c’è un villaggio intero dedicato agli artisti in Corea del Sud?
Nel 68 a Barcellona, l’architetto Bofil ha costruito El Castel, ispirato al romanzo di Kafka Il Castello del 26. L’edificio, con le sue forme cubiche, traduce in architettura il concetto di contorto presente nel libro. Rimaniamo sempre in Spagna ma spostiamoci in una collina vicino a Madrid. Blas Home è stata pensata da de Blas per cercare di interpretare le poesie di Cenuda e i concetti di sogno, libertà e contrasto tra vita interiore ed esteriore. La casa è infatti chiusa verso il modo da una parte e trasparente e aperta su un bellissimo paesaggio dall’altra.
C’è un po’ di Calvino e del suo Le città invisibili a Minorca nell’Hotel Tres Sants. Atmosfera surreale e rarefatta per una notte da non dimenticare. Vuoi conoscere gli hotel dove hanno soggiornato Hemingway, D’annunzio, Proust o la Callas?
Un capanno per gli attrezzi portatile ispirato dal romanzo Walden: or, life in the woods, resoconto sulla vita semplice e selvaggia dello scrittore Thoreau. Forse anche noi riusciremo a trovare il pieno contatto con la natura, come fece lo scrittore nell’800, che partì alla ricerca di se stesso.
A Baden-Wurttemberg in Germania è possibile vedere il castello che il conte Wilhelm si fece erigere nel 1840 su ispirazione de Il castello di Lichtenstein. La struttura è di ispirazione medievale e sembra essere uscita da un libro di favole.
Il bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie di Carroll ha ispirato Villa Peet, detta anche The Rabbit House in Olanda. L’associazione è dovuta allo studio degli spazi interni che si susseguono, simili a tane.
221B Baker street a Londra era l’indirizzo scelto da Doyle come residenza per il suo celebre investigatore. Ora, proprio accanto, al numero 234 sorge il Sherlock Holmes Museum, una vera e propria casa immaginaria con tutti i cimeli possibili.
Uno degli edifici più antichi di Los Angeles, il Bradbury Building è stato ispirato da un romanzo di fantascienza: sembra infatti che il suo assetto esterno, pieno di scale e traverse metalliche, sia stato tratto da Looking Backward di Bellamy.
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