Anche la Lonely Planet si abbandona alla moda spasmodica del momento e si dà al cibo. E lo fa con Street Food, una vera e propria rassegna del miglior cibo da strada di tutto il mondo. Ci accompagnano esperti di gastronomia con la loro indissolubile esperienza. Ma a guidarci sono Carlo Petrini (prefazione) e il suo ricordo della vecchina che gli vendette un cartoccio di grosse e nere formiche tostate in un mercato in Chiapas e la prima volta di Tom Parker Bowles (introduzione) in un viuzza secondaria di Patpong a Bangkok con il som tam.
Come sottolinea Petrini è impossibile essere esaustivi per i paesi con grande tradizione di street food. Per questo il libro si presenta più come un incentivo alla scoperta personale che come una guida. Per molti potrebbe essere poco igienico affidarsi alla strada per saziare la propria fame, ma alla fine il cibo è parte integrante della cultura di un popolo e se non si assapora nella loro veste più tradizionale è come se avessimo viaggiato a metà.
Street food colleziona ben 100 schede di cibo da strada, divise in salato e dolce. Di ogni pietanza viene svelato cos’è, come si gusta, l’origine e dove si trova, con un interessante nota sul prezzo del prodotto. Accanto troviamo la ricetta con comodo glossario nelle ultime pagine, utile per sostituire ingredienti particolari, difficile da trovare. Largo spazio agli arancini siciliani, al bamboo rice di Taiwan, al celebre hot dog statunitense, al gyros greco, ai churros spagnoli inzuppati nella cioccolata calda.
Fate la lista delle cose che avete provato e di quelle ancora da provare. E se al momento non avete tempo per un viaggio dall’altra parte del mondo, provate voi a cucinare: il divertimento è assicurato.
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