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partenone atene

Dove andare a Pasqua: Atene tra storia e tradizione

Prima città democratica al mondo, Atene è un pozzo di storia, tradizioni e cultura, pronte ad essere solo scoperte dal turista curioso. Era da tempo che cercavamo il momento giusto per andare. Sbirciando tra le proposte su internet abbiamo trovato proprio quello che cercavamo e ci siamo decisi. Atene è così diventata la nostra meta per le vacanze di Pasqua.

AteneAtene è una città dal fascino particolare, con la sua Acropoli che domina e protegge dalla sua altezza l’intero territorio, con i suoi vecchi caffè e la sua deliziosa cucina mediterranea, ma il fascino aumenta ancora di più durante il periodo pasquale, quando, oltre alla possibilità di vedere pezzi di storia a cielo aperto, musei e vie caratteristiche, c’è anche quella di immergersi in un’atmosfera diversa dal solito.  Se non sapete dove andare a Pasqua, Atene è il posto che fa per voi.

Prenotando il nostro viaggio con l’aiuto di Cuponation, non abbiamo dovuto pensare veramente a nulla, solo alla guida e alla lista delle cose da fare e vedere..  Bè certamente anche alla preparazione dei bagagli! Per il resto nel giro di pochi giorni ci siamo organizzati e siamo partiti, felici e sicuri che Atene non ci avrebbe deluso.

Una volta atterrati la sensazione che si prova è quella di trovarsi in un paese in cui scorre una linea molto sottile tra modernità e antichità. I nuovi palazzi sono immersi nella storia senza problemi, l’Acropoli controlla la vita degli ateniesi, i taxisti si districano lungo le vie costeggiate dai monumenti.

Per scoprire il cuore di Atene siamo partiti da Plaka, l’antico quartiere turco. La via più suggestiva e interessante dell’intera città, da dove è quasi sempre possibile intravedere il Partenone,gyros greco ci permette di

godere della cucina greca al meglio, dato l’alto numero di ristoranti (anzi se posso, vorrei consigliarvi il ristorante Parodosiako, una classica trattoria, cucina greca casalinga, pieno di veri greci, dove assaggiare il Moussakà, gli involtini di vite e un pesce talmente buono che vi sorprenderà), ma anche di sbarazzarci subito del pensiero dei souvenir da portare a casa per i numerosi negozi presenti.

A meravigliarci ancora di più è Anfiotika, un meraviglioso e inaspettato quartiere situato proprio sopra Plaka, costruito dai muratori dell’isola di Anafi. Una volta entrati in questa parte di città, vi sembrerà di trovarvi direttamente in un’isola greca, almeno questa è stata la mia sensazione: case bianche, porte e finestre color del cielo, stradine labirintiche, piante arrampicanti. Forse è proprio questa la zona che più mi è piaciuta, dove ho lasciato un pezzo di cuore. Qui abbiamo assaggiato per la prima volta il caffè greco, servito con il tradizionale bricchetto e una gigante zolletta di zucchero.

 syntagma cambio della guardiaDopo siamo passati a Monastiraki, il quartiere dei mercati cittadini.

Siamo capitati all’ora di pranzo, proprio quando ancora era aperto il mercato delle pulci (ricordate che rimane aperto fino alle 14.00). Una passeggiata qui è d’obbligo: numerosi i caffè dove troverete molti ateniesi impegnati nel loro gioco preferito, il Tavli, un gioco da tavolo simile al Backgammon, presente in numerosi bar, pronto solo per essere usato. Ad attrarci i numerosi chioschetti con i loro gyros fumanti, a cui ci è stato impossibile non cedere. Il nostro itinerario ci ha poi portato verso Plaiteia Syntagmatos, dove sorge il parlamento: abbiamo assistito alla cerimonia del cambio della guardia e ceduto agli scatti davanti ai soldati.  Dalla piazza parte una lunga via piena di negozi, da dove abbiamo dato vita al nostro shopping sfrenato e rilassante.

Monumenti e musei non hanno rappresentato una spesa dispendiosa, dato che sono gratuiti o hanno un prezzo ridotto per gli studenti: basta presentare la tessera universitaria e il gioco è fatto. Ovviamente, dato che il nostro viaggio si è svolto durante il periodo pasquale, siamo stati attenti agli orari di apertura e chiusura dei siti di nostro interesse. Vi consiglio di consultare l’ente nazionale del turismo ellenico per ogni tipo di informazione.

Tra le nostre mete, il luogo di ritrovo degli antichi ateniesi, l’Agorà, dove Socrate trascorse molto tempo partenone atenea filosofeggiare; il Tempio di Zeus Olimpo; lo Stadio Panatenaico, costruito nel IV secolo a.C. per ospitare le gare di atletica; ma soprattutto l’Acropoli. Per arrivare all’Acropoli abbiamo preso il percorso che inizia da Plaka, corrispondente alla continuazione di Dioskouron. Un consiglio per tutti: arrivate la mattina presto per godere al meglio della visita, dato che l’Acropoli è sempre piena di turisti. Lungo la salita ci siamo fermati ad osservare la città sottostante: c’era vento ma il panorama era veramente mozzafiato. Ad accoglierci la Porta Beulè che ci ha condotto direttamente ai Propilei, l’antico ingresso dell’Acropoli. Punto centrale è il Partenone, monumento che meglio simboleggia lo splendore dell’antica Grecia. Che emozione vederlo realmente, dopo tanti anni passati ad osservarlo sui libri! Altra tappa obbligatoria è l’Eretteo, riconoscibile per le sei figure femminili di dimensioni superiori al reale, le celebri Cariatidi. Una volta ammirato lo splendore di questo pezzo di storia a cielo aperto, siamo passati direttamente nel Museo dell’Acropoli ad osservare i tesori del sito patrimonio dell’Unesco giunti fino ai nostri giorni. 

La Pasqua è una ricorrenza molto sentita ed è festeggiata in tutta la Grecia con grande devozione. Ce ne siamo accorti appena arrivati ad Atene. Le celebrazioni possono durare parecchi giorni.tradizioni pasquali grecia A noi è successo di assistere a processioni e momenti di preghiera in mezzo alle strade principali. Grazie alla proprietaria dell’albergo abbiamo saputo che durante questo periodo le donne greche dipingono le uova di rosso e abbiamo assistito di persona a questa particolare usanza. Dato che il nostro viaggio si è svolto dal giovedì al lunedì, abbiamo preso parte a numerosi momenti importanti: per esempio il venerdì santo abbiamo visto bruciare il fantoccio di Giuda dopo la grande processione; il sabato sera invece, abbiamo consumato  la cena tradizionale in un ristorante che prevedeva un menu pasquale, a base di uova rosse, zuppa maghiritsa e koulourakia, gustose ciambelle al sesamo. Tra la notte del sabato e la domenica si celebra la Resurrezione e i fedeli accendono in chiesa una candela che li accompagnerà fino a casa: conoscendo questa particolare tradizione siamo usciti a mezzanotte e siamo scesi lungo le strade mischiandoci agli ateniesi. La domenica si mangia l’agnello allo spiedo. Passeggiando per le vie residenziali, vi renderete conto che quella della cottura dell’agnello durante la domenica di Pasqua, è una vera tradizione: i cortili e i balconi si riempiono di partecipanti al banchetto, tutti intorno allo spiedo, gli uomini si alternano nella cottura sin dalle prime ore del mattino, tra canti e balli della tradizione.  

Atene mi ha emozionato, entusiasmato e lasciato un bellissimo ricordo, soprattutto perché durante il periodo pasquale esce fuori l’anima greca più legata alla tradizione. La consiglio a chiunque abbia voglia di immergersi nel passato tra la storia e i monumenti che offre la città e a chi ama scoprire la vera cultura del posto di arrivo, la consiglio soprattutto se non si sa dove andare a Pasqua.

Mara Saruggia

Scrivere è sempre stata la mia passione. Poi ho iniziato a viaggiare e ho capito cosa volevo fare della mia vita. In attesa di essere scoperta, amo, rido e travel bloggo.

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