Ho iniziato timidamente a viaggiare da solo all’età di diciotto anni, quando da perfetto boy scout partivo zaino in spalla per mini “route” in solitaria: un viaggio dove il percorso compiuto è più importante della destinazione finale.
In quegli anni ho capito come il viaggio, quello che ti porta a guardare la strada con occhi più attenti e in silenzio, può essere un’esperienza da non perdere per scoprire se stessi. Da allora, ogni tanto, metto sulle spalle il mio zaino blu d’ordinanza e mi spingo alla scoperta di nuove terre e, soprattutto, di nuove persone, tante, tantissime.
Quest’ultimo è uno dei pregi e dei miti da sfatare quando si sceglie la “solitudine” come compagna di viaggio: incontrerete decine e decine di persone pronte a darvi una mano, a raccontare la loro storia e a condividere con voi esperienze e segreti.
Sarà il senso di libertà, sarà che una persona con lo zaino in spalla scatenza quel mix di curiosità e fascino, sta di fatto che ogni volta che ho viaggiato solo ho avuto la fortuna di incontrare tanti amici durante il cammino.
Perché devi viaggiare da solo almeno una volta nelle vita?
Non voglio fare una lista dei motivi per cui consiglio a tutti di viaggiare da soli, ma cercare di raccontarvi le mie piccole esperienze e da queste farvi capire come una “route solitaria” è qualcosa che vi cambierà, in meglio, alla fine del cammino.
State per organizzare un viaggio da soli e cercate qualcuno o il racconto di qualche esperienza di viaggio che vi convinca a fare il passo? Pensate di meno e partire! Perché? Tra i pregi di una viaggio solitario c’è la possibilità di decidere la destinazione rispetto a cio che quel giorno vi affascina scoprire: va dove ti porta il cuore!
Se fate come me, che quando viaggio solo preferisco non organizzare nulla, lasciando tutte le decisioni all’umore del giorno e ai consigli di chi incontro, un viaggio disorganizzato, o meglio organizzato durante il viaggio stesso, scoprirete che sarete il tempo verrà scandito dal vostro modo di essere.
Cavarsela da soli e risolvere tutti quei piccoli problemi che potrete incotrare, come farsi capire dalle persone locali e trovare un alloggio economico per la notte, è un modo per scoprire se stessi.
Dormire una notte all’addiaccio sulla riva del mare, svegliarsi in modo naturale con la luce del sole non filtrata dal colore artificiale delle tende e appagare i sensi con il pane appena sfornato la mattina presto, quando ancora la spiaggia è un deserto senza turisti, sono esperienze che, da solo o in compagnia, ti regalano un momento di allegria.
Viaggiare da solo è triste e noioso
Ho sentito spesso questa frase. Per molti viaggiare da soli vuol dire restare in silenzio con se stessi durante tutto il cammino. Non è vero! Nella mia ultima esperienza in solitaria, un tour zaino in spalla alla scoperta delle meraviglie di tutta la costa a Nord della Sardegna, ho avuto la fortuna di incontrare ogni giorno persone e amici: viaggiatori solitari come me e curiosi affascinati dal “viaggiatore solitario” che è appena entrato in paese.
Consigli per trovare un alloggio economico
Parlate, parlate e parlate ancora. Come accennato, durante l’estate 2015 sono partito all’avventura per un viaggio disorganizzato. Il giorno stesso decidevo dove andare, tra autostop e autobus, passaggi su ape cross e camminate sulla spiaggia. Anche se il periodo, la settimana di ferragosto, rendeva più difficile trovare una sistemazione economica (massimo 10-30 euro al giorno) ho sempre trovato dove dormire.
Il vero rischio, non tanto quando si viaggia da soli, ma quando si parte per un viaggio in solitaria senza organizzare ne prenotare nulla, non è quello di non trovare dove dormire, ma solo di spendere troppo per una camera. Se vi troverete un giorno nella Sardegna del nord, dove gli ostelli scarseggiano, provate a metter in pratica due semplici consigli.
Chiedete direttamente alle persone del posto, dal panettiere al benzinaio fino al parrucchiere che, è noto, in genere è a conoscenza di informazioni preziose: se c’è un cugino, uno zio o una nonna che affitta delle stanze li troverete subito.
Provate inoltre ad andare al centro di informazione turistica locale, spesso vi forniscono una lista di privati che per pochi euro sono disposti ad affittarvi la stanza. In alternativa, ma questo è meglio farlo prima del viaggio, trovate persone che offrono un divano su portali di couchsurfing: in cambio dell’ospitalità potrete dare qualche lezione della vostra lingua o un fare un mini corso di cucina italiana!
Un’esperienza di viaggio in solitaria: il nord della Sardegna cost to cost
Sono da poco rientrato a casa da un viaggio sulle coste della Sardegna: 10 giorni a piedi da Olbia fino alle coste di Alghero. Lungo il cammino ho incontrato decine e decine di persone: viaggiatori solitari come me, ragazzi del luogo, signore pronte ad aprirmi la porta di casa per pochi spiccioli e tanti tanti curiosi che mi fermavano durante il cammino per chiedermi dove andassi e con chi fossi.
Fa sempre scena vedere un ragazzo che con uno zaino di 20 chili sulle spalle che si butta in spiaggia, si fa un bagno veloce e si rimette in cammino per mete non conosciute.
Ho incontrato un sociologo del Senegal che ha lavorato per cinque anni per l’Unione Europea a Trastevere, a Roma, prima di trovare lavoro a Sassari. Ho incontrato ragazze tedesche in cerca di Ostelli e famiglie con bambini che attraversavano l’isola in bicicletta.
Ho dato consigli su come far fruttare al meglio il B&B di Irene, la proprietaria di un affittacamere economico di Olbia, appassionata di cultura e mitologia Sarda. Ho stretto decine di mani, parlato in malo modo 4 lingue (sardo incluso) e assaggiato spuntini veloci offerti dalle signore sedute sulle sedie di legno a scrutare i passanti.
E’ stato un viaggio che mi ha fatto capire come l’ottimismo e lo stupirsi delle piccole cose siano la giusta direzione da prendere ogni giorno.
Perché quando non sai dove andare il giorno stesso, quando non sai in che letto dormirai il giorno dopo e chi incontrerai strada facendo, inizi ad osservare le piccole cose da un’altra prospettiva e allora capisci che non hai nessun motivo per non essere felice. Insomma, la vita è adesso e se lo dice anche Baglioni, un motivo ci sarà! Zaino in spalla ragazzi.
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