Era il mio primo anno lavorativo: avevo imparato a usare un foglio Excel, a ordinare la casella di posta e ad annuire alla richieste più aberranti. Ma, soprattutto, avevo capito l’importanza delle ferie. Mese dopo mese, accumulavo giorni, ore e minuti per poter staccare la spina (al computer) e ammainare le vele.
In assenza di una barca, mi sono accontentata del mio Pandino, bianco sporco, malconcio, ma imbattibile compagno di vita. E, così, un giorno di luglio, ho iniziato il mio viaggio on the road tutto Italiano.
Perché un viaggio on the road in Italia?
Lo sappiamo e non facciamo che ripeterlo ogni volta che siamo all’estero. All’Italia non manca niente: mare, montagna, città d’arte, buon cibo, bel tempo, persone accoglienti. Eppure, quando siamo a casa, tendiamo a dimenticarcene: se dobbiamo scegliere un viaggio, all’Italia preferiamo sempre destinazioni più esotiche, fosse anche il mare spagnolo.
Per questo motivo, ho deciso di dedicare le mie ferie al Bel Paese: vivere l’Italia come un turista, scoprire posti nuovi, perdermi fra i vicoli e battere i record giapponesi di fotografie al minuto. Ed è stata la decisione migliore che potessi fare.
Come muoversi
Luce bassa, computer acceso, agendina aperta e una decina di penne colorate, perché credo nella filosofia del “se è colorato, allora funzionerà”.
Io avevo il Pandino come alleato. Ma, non è sempre stato così: c’è stato un tempo in cui anche solo uscire da un parcheggio ad S sembrava un’operazione a cuore aperto. Quindi, dovevo studiare percorsi e spostamenti, perdendomi fra siti mal funzionanti, buffering lunghi ore e offerte di passaggi su trattori. Quei tempi, per fortuna, per me sono finiti. Ma, udite, udite: sono finiti anche per voi! Ormai, è inutile rincorrere treni in ritardo: viaggiate in BlaBlaCar e risparmierete tempo, soldi e pazienza.
Dove alloggiare
Viaggiare da sola significa, per me, una cosa: dover evitare la tenda. E non perché le immagini di campeggiatori serial killer mi offuschino il pensiero, ma per un motivo molto più banale: ho la manualità di un criceto. Impiegherei settordici ore a montare la tenda e altrettante a smontarla. Quindi, meglio lasciar perdere.
Durante l’estate, i prezzi di hotel e ostelli sono sempre sopra la media, anche se vi accontentate di stanze lillipuziane. Per questo, ho scelto la soluzione delle case vacanze e, per non perdermi in mille siti, ho deciso di affidarmi a Likibu: il sito paragona diverse case vacanze e appartamenti in affitto e vi propone la soluzione migliore in base alle vostre necessità. Insomma: fa (molto bene) il lavoro sporco per voi!
Cosa mettere in valigia
Prendete un armadio a sei ante, la tendenza a non buttare mai via niente e la convinzione che una nuova gonna può curare qualsiasi malumore. Mescolate, aggiungete una manciata di luna storta perenne e ta-daan: otterrete una valigia impossibile da fare, in preda a isterismi e sommersa da un quintale di vestiti.
Ho imparato che è meglio portare pochi, ma fondamentali capi. Sì a scarpe comode per la città e infradito per la spiaggia. No a tacchi e zeppe. Via orecchini e collane, dentro felpe calde. All’ombrello, preferite il k-way: se dovete camminare, è più comodo e, ormai, troverete in commercio mille fantasie diverse, che si allontanano dal deplorevole standard “anni ‘90”.
Al di là dei vestiti, dello spazzolino e dell’asciugamano, ho portato con me una macchina fotografica, un quaderno per gli appunti di viaggio e una cartina, nel caso lo smartphone mi abbandonasse.
Le tappe del mio on the road italiano
Milano, sei del mattino. Sotto casa, caricavo la macchina, aspettavo il mio compagno di viaggio e porgevo Kleenex a mia madre. Dopo ritardi, rassicurazioni e corse in casa per recuperare il caricabatteria, siamo, finalmente, partiti.
Rotolando verso sud, siamo arrivati alle Cinque Terre. Qua, ci siamo goduti i panorama, il mare, i vicoli colorati… e i quintali di focaccia! Dopo un paio di giorni, siamo risaliti in sella al grigiognolo destriero e siamo partiti per la volta della Toscana. Fra un borghetto, un bicchiere di Chianti e una chiacchiera in riva al mare, possiamo dire di aver visitato la Toscana in lungo e in largo. Le nostre tappe preferite sono state: Rosignano, Piombino, San Gimignano, Siena e Montepulciano. Da Montepulciano, ci siamo avventurati in Umbria, abbiamo visitato Perugia e Assisi e, poi, da veri pellegrini, siamo arrivati a Roma.
Ci sarebbe piaciuto spingerci più a sud, ma i giorni di ferie accumulati, purtroppo, non erano così tanti e abbiamo preferito dedicare più tempo a ogni singola meta, piuttosto che diventare trottole auto-munite. Non che non l’abbiamo mai fatto, ma è questo è un altro discorso (e un altro post).
Due settimane, infiniti caselli e un paio di infradito rotte dopo, siamo tornati verso Milano.
Alla fine del mio on the road italiano, ero contenta di non aver portato troppe cose in valigia: avevo abbastanza spazio, così, per i ricordi.
Bel post complimenti, io sogno di fare lo stesso sulla Route 66 oppure in vecchiaia di fare la costa Spagnola con il camper o moto.
Bello Complimenti!