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Pescaturismo in Sardegna: la mia esperienza

 

Questa state ho scelto la Sardegna per le mie vacanze estive con l’intento di riscoprire le mie origini, mia nonna è sarda, e con la voglia di esplorare le acque cristalline dell’isola. Ho percorso chilometri con una jeep trovata su di un sito di noleggio auto tra privati (qui ti racconto dove ho prenotato l’auto in Sardegna) e scovato decine e decine di insenature e calette nascoste. Mi sono perso nella natura dell’isola e ho avuto la fortuna di provare il pescaturismo in Sardegna.

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Un viaggio che da Villasimius mi ha portato fino alla costa Sud dell’isola. Da Costa Rei ho percorso strade e sentieri passando per Punta Molentis, Campulongu, Porto Sa Ruxi e Solanas, fino alle spiagge di Chia, Su Giudeu e di Tuerredda. Tra un assaggio di cannonau e di formaggio sardo con i vermi mi sono poi concesso un’esperienza in mare, all’interno di una barca di pescatori locali.

Cosa mangiare in Sardegna? Non solo porceddu arrosto, formaggio e malloreddus. C’è molto di più, scoprilo qui

Se vai in Sardegna, o in qualunque altra località di mare e vuoi prenotare una gita in barca per scoprire le spiagge incontaminate, senza rinunciare ad un pranzo a base di pesce, devi provare il pescaturismo.

Cosa è il pescaturismo

Il pescaturismo, in Sardegna come in qualsiasi altra località di mare, è un nuovo modo di concepire il mare e la pesca. Non si affitta solo una barca per un giorno ma si ha la possibilità di vivere un’esperienza a diretto contatto con la vita all’interno di un’imbarcazione da pesca. Fare pescaturismo vuol dire entrare a bordo con l’equipaggio di una nave da pesca per osservare e spesso anche aiutare i pescatori durante la loro attività.

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Il pescaturismo ti dà quindi la possibilità di osservare il lavoro dei marinai, esplorando calette nascoste per fare un bagno, mangiare all’interno della nave il pescato del giorno e conoscere l’ambiente naturale circostante, approfittando della conoscenza del territorio dei capitani e dei marinai locali.

Quando nasce il pescaturismo

In Italia è stato con il Decreto ministeriale 293 del 13 aprile 1999 e con il successivo Decreto Legislativo n.4 del 9 gennaio 2012 (modificato nel 2012) che si è iniziato a regolamentare la nuova attività. Un tipo di offerta turistica che unisce la pesca artigianale con il turismo stesso.

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La prua della nostra nave: la parte anteriore

La normativa ha regolamentato ciò che in realtà già da tempo si svolgeva all’interno di alcune imbarcazioni: la possibilità di portare a bordo turisti per mostrare loro tutte le attività della pesca professionale e offrire una gita in barca per scoprire la costa.

Perché il pescaturismo?

Da non confondersi con l’ittiturismo, tutte le attività turistiche complementari che un pescatore può esercitare, che prevedono però l’ospitalità in case di pescatori o in borghi marinari sulla terra ferma. L’idea invece che sta dietro al pescaturismo è la possibilità di offrire una nuova forma di reddito complementare ai pescatori e un nuovo modo per scoprire il mare ed i suoi protagonisti.

Chi può praticare il pesca turismo?

Solo gli imprenditori ittici (singoli o in cooperativa) in possesso di una propria barca da pesca e della licenza. Troverai tanti marinai pronti ad offrirti un’esperienza in alto mare, ma solo chi ha una regolare licenza di pesca può trasportare passeggeri e mostrarti come si pesca.

Pescaturismo in Sardegna: la mia esperienza

Dopo aver scoperto insieme cosa è il pescaturismo, ti racconto la mia esperienza con Annibale ed il suo equipaggio all’interno del pescaturismo Valentina, a Porto Pino. Volevo anche io trascorrere una giornata dentro un’imbarcazione da pesca, scoprire la vita ed il lavoro dei pescatori ed esplorare le spiagge della Sardegna del sud. Cercando tra i vari pescherecci della zona abbiamo scelto Annibale e il suo equipaggio.

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Partenza la mattina alle ore 9.00 prezzo il porticciolo adiacente al parcheggio comunale di Porto Pino. Saliti ci dirigiamo in direzione di Porto Zafferano, l’ultima spiaggia ad ovest nel sud della Sardegna. La spiaggia è una distesa di sabbia finissima circondata da ginepri a cui si può accedere solo dal mare: è infatti parte dell’area del poligono militare. Purtroppo, a causa delle condizioni del mare, abbiamo fatto marcia indietro e ci siamo diretti verso Porto Pinetto, più ad occidente dell’isola.

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Una volta cambiata direzione i marinai hanno iniziato ad agganciare le nasse lasciate in mare: si tratta di un antico attrezzo utilizzato dai pescatori per la cattura di crostacei e pesci da scoglio.

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Abbiamo osservato i marinai azionare il salpa nasse elettrico, la ruota elettrica che tira a bordo le nasse. Nassa dopo nassa i marinai svuotavano il contenuto a terra.

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Granchi rossi, ricciole, polpi, stelle marine (rigettate in mare), murene, e tanti pesci di scoglio: scorpene, capponi, triglie, saraghi e tanti altri.

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Dopo aver assistito alla pesca abbiamo esplorato alcune calette della zona con tuffi in acque cristalline, dove il fondale è profondo ed il sole regala delle sfumature smeraldo a contatto con l’acqua.

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Durante le nostre immersioni i marinai erano già in cucina a preparare il pesce a chilometro zero, anzi a centimetro zero: il pescato del giorno.

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Abbiamo passato il tempo con Annibale ed i suoi marinai, tra racconti ed esperienze, mirto, vino e abbondanti piatti di pasta con granchio e pesce freschissimo.

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Non ho fatto le foto agli splendidi piatti di pesce fresco, perché ero intento a mangiare..

A rientro, la possibilità di fare un ultimo bagno nelle meravigliose acque della Spiaggia delle Dune è stata la ciliegina sulla torta.

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La spiaggia delle Dune vista dal mare

Consiglio per chi soffre il mal di mare: soffrivo i viaggi in barca fino al mio viaggio a bordo di un peschereccio in Puglia. I movimenti ondulatori della barca avevano contribuito ad aggiungere tonalità di bianco al mio volto, davvero non un gran vedere, e il mio stomaco era in procinto di dire “ehi amico, tra poco rivedrai la colazione“.

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Il salpa nasse

Cosa ho fatto per evitare il mal di mare? Ho chiesto aiuto ad un marinaio: mi ha salvato dandomi tre taralli. Quindi ho imparato: se stai per partire per un’escursione a bordo di un peschereccio o di una barca, fai una colazione con meno liquidi possibili e biscotti secchi. Porta inoltre con te dei taralli: saranno la tua salvezza in caso di problemi. Fidati di me.

Le migliori spiagge della Sardegna? Leggi il nostro articolo.

L’esperienza, se deciderai di viverla anche tu, ti regalerà dei momenti veri a diretto contatto con chi con nel mare ci vive e potrai assaggiare dei piatti a base di pesce freschissimo in compagnia di altre persone. Buon pescaturismo!

Invece che il pescaturismo Valentina in Sardegna del sud hai provato altre imbarcazioni? Condividi il nome e la tua esperienza nei commenti! Gli altri viaggiatori ti ringrazieranno.

Stefano Tocci

Viaggiatore per diletto, turista all'occorrenza e travel blogger per passione. Amo scrivere, viaggiare e fissare su pellicola gli istanti di viaggio.

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