Non c’è bisogno che tu sia un appassionato o uno studioso di vulcanologia per ammirare uno dei vulcani italiani attivi in Italia. Potrai, infatti, scoprire da te i migliori vulcani da visitare nel Bel Paese, lasciandoti affascinare da uno dei fenomeni più complessi di madre natura.
I vulcani hanno segnato la storia del nostro pianeta e ancora oggi sorprendono per la complessità della loro struttura geologica e per le eruzioni di lava, cenere, gas e lapilli, pericolose quanto suggestive.
In Italia, secondo l’INGV (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sono presenti circa settanta vulcani e circa dieci sono vulcani attivi. Dai Campi Flegrei, l’area situata nel golfo di Pozzuoli, a Ischia, Vesuvio, Lipari, Colli Labri, Erna, Pantelleria, Marsili, Ferdinandea e Stromboli.
Qui scoprirai i più conosciuti vulcani italiani insieme ad alcune informazioni pratiche per raggiungerli e ad alcuni consigli per visitarli, via terra, via mare o a bordo di una barca a noleggio.
Come si forma un vulcano
Prima di vedere i vulcani italiani e scoprirne tutti i loro segreti, lo sai come si forma un vulcano? Il vulcano è una struttura geologica presente all’interno della crosta terrestre che si forma per la fuoriuscita di magma (la roccia fusa). Il nostro pianeta è infatti composto da uno strato più esterno diviso in placche, la crosta terreste, che insieme alla litosfera (la parte superiore del mantello) costituisce l’involucro duro del pianeta.
Lo avrai sentito durante i tuoi studi alle scuole elementari e probabilmente lo avrai ripassato in qualche film catastrofico sulla fine del mondo. Ad ogni modo, saprai già che la crosta terreste è divisa in zolle tettoniche (dette anche placche) che si muovono, galleggiando, sulla parte meno rigida del mantello, l’astenosfera.
In corrispondenza delle fratture o al confine delle placche, il magma risale in superficie e una volta incontrata l’aria esterna erutta trasformandosi in lava, i punti di eruzione sono appunto i vulcani.
Curiosità: sai qual è la differenza tra magna e lava?
Il magma è un insieme di rocce fuse che al suo interno contiene anche fluidi e sostanze gassose. A seguito dell’eruzione di un vulcano, la fuoriuscita di magma avviene sotto forma di lava, poiché, a casa del mutamento di pressione, vengono meno le varie componenti volatili gassose. La lava, infine, si solidificherà in una nuova roccia.
L’eruzione di un vulcano
L’eruzione di un vulcano può essere un’esperienza terrificante. Questa si verifica quando il gas disciolto all’interno del magma supera il limite di sopportazione della crosta terrestre. Quando questo accade può dar vita a fenomeni spettacolari, ma anche molto pericolosi.
Dal vulcano, infatti, fuoriescono materiali piroclastici (ceneri, lapilli e bombe vulcaniche) che si spargono all’esterno con forza e velocità. Quando invece si uniscono all’acqua o al gas generano delle nubi ardenti ed i lahar (colata di materiale piroclastico e acqua lungo le pendici di un vulcano). Fu proprio un flusso piroclastico quello che spazzò via nel 79 d.C. le città di Ercolano, Pompei, Oplontis e Stabia.
Tipologia di vulcani
In natura sono presenti diversi tipi di vulcani, catalogati dalla comunità scientifica secondo diversi parametri. Lo stato di attività di un vulcano è tra questi, si distinguono così in diverse categorie:
- Vulcani estinti o spenti. Sono tutti quei vulcani la cui attività (l’ultima eruzione) è avvenuta oltra dieci mila anni fa. Tra i vulcani estinti in Italia troviamo ad esempio Salina, Amiata, Vico, Roccamonfina, Sabatini e le Isole Pontine.
- Vulcani quiescenti. Sono quei vulcani che hanno avuto delle eruzioni negli ultimi dieci mila anni e che attualmente stanno “riposando”. Vengono considerati però a riposo se il periodo di inattività attuale è inferiore rispetto al periodo di riposo più lungo registrato in precedenza.Tra i vulcani inattivi in Italia che si possono visitare troviamo i Colli Albani, i Campi Flegrei, Ischia, Pantelleria, Panarea, Vulcano, Lipari e il Vesuvio. Anche se sono quiescenti possono però verificarsi alcuni fenomeni vulcanici secondari, come ad esempio la presenza di fumarole.
- Vulcani attivi, come dice il termine sono tutte quelle strutture geologiche che hanno avuto un’eruzione negli ultimi anni. I vulcani attivi in Italia, che non si trovano in una fase di riposo, sono l’Etna e lo Stromboli: presentano infatti delle eruzioni continue. Si tratta di eruzioni “a condotto aperto” considerate dal Dipartimento di Protezione Civile “di pericolosità ridotta ed a breve termine“.
- I vulcani sottomarini. In Italia abbiamo inoltre delle aree, nei fondali marini del Mar Tirreno e del Canale di Sicilia, in cui sono presenti dei vulcani attivi ed estinti. Sono i vulcani di Marsili e Magnaghi e i vulcani sottomarini di Palinuro, Eolo, Sisifo, Glauco e le tante strutture vulcaniche all’interno del Canale di Sicilia.
Vulcani da visitare in Italia: quali sono e come raggiungerli
Ecco alcuni dei più importanti vulcani italiani, da visitare a piedi, in bicicletta, in autobus o noleggiando una barca per una vacanza all’insegna del mare e del relax
Stromboli, Isole Eolie, in Sicilia
Sempre in Sicilia troviamo un altro vulcano italiano attivo, stiamo parlando del vulcano Stromboli, situato sull’omonima Isola di Stromboli, all’interno dell’arcipelago delle Isole Eolie.
Ubicato nella parte più settentrionale delle Eolie, il monte è tra i vulcani più attivi del mondo: presenta infatti continue eruzioni di bombe scoriacee incandescenti (sono delle bombe di lava, delle grandi gocce di roccia incandescente).
Una delle ultime eruzioni è avvenuta il 3 luglio del 2019, quando sono state registrate grandi esplosioni e colate laviche lungo la Sciara del Fuoco, una depressione sul fianco settentrionale dell’Isola di Stromboli.
La scalata di Stromboli
Tra i migliori modi per godersi l’isola c’è la scalata che vi conduce fino al cratere. Lo si raggiunge attraverso un sentiero che parte da Punta Labronzo e continua fino a raggiungere i 900 metri di altezza.
Ammirare la Sciara del Fuoco in Barca
Come anticipato, tra le più belle attrazioni dell’isola c’è la Sciara del Fuoco, una depressione sul lato settentrionale del vulcano da cui cola la lava quando c’è un’eruzione. La lava, da millenni, scende dal vulcano fino ad entrare in mare.
Il modo migliore per visitarla, oltre che da Punta Corvo, è il noleggio di una barca per ammirarla dal mare. Vengono organizzate diverse escursioni che consentono di rimanere un ora a vedere il fiume di lava che si spegne nell’acqua salata.
Noleggio catamarano alle Eolie con skipper
Una delle esperienze in mare da provare è il noleggio di un catamarano alle Eolie con skipper, un professionista che possa condurre la barca per te. Il noleggio di un catamarano, grazie alla sua struttura (la presenza di due scafi uniti da un ponte) consente di avere una navigazione più stabile rispetto ad un’imbarcazione tradizionale.
Abbiamo già parlato dei vantaggi del noleggio di catamarano qui.
Escursioni sull’isola di Stromboli
Sull’isola di Stromboli troverai inoltre un mare tutto da scoprire. Da porto di Scari, con la tua imbarcazione presa a noleggio, potrai attraversare la spiaggia Scari e Punta Lena. Dopo aver raggiunto Punta delle Chiappe potrai ammirare dal mare il Piantone del Fuoco, a nord del costone dei Vancori.
Da qui potrai cimentarti in una circumnavigazione di tutta l’isola per scoprire le sue spiagge, per immergerti nel mare cristallino e ammirare i fondali pieni di pesci o per praticare windsurf.
Il vulcano Etna, in Sicilia
Non ha bisogno di presentazioni, l’Etna è infatti il vulcano attivo più alto di tutta la placca euroasiatica ed è stato inserito nel 2013 nei beni del Patrimonio dell’Umanità. Vediamo insieme alcune informazioni più importanti sul vulcano.
Dove si trova l’Etna?
Ci troviamo sulla costa orientale della Sicilia, da qui, con i suoi 3357 metri (dall’ultima rilevazione del 2021) si erge sulla valle circostante. I versanti sud ed est sono urbanizzati, mentre la parte occidentale e la parte a nord è più brulla, caratterizzata dalle classiche “sciare” gli accumuli di detriti vulcanici che si sono formati negli anni durante le colate laviche.
È presente anche un vitigno coltivato sulle pendici dell’Etna: tra Randazzo, Mascali e Castiglione di Sicilia, sono presenti infatti dei vigneti secolari. La vicinanza al mare, le temperature più basse rispetto alla temperatura media in Sicilia, insieme al terreno con sabbia vulcanica danno vita ad un vino con alta presenza di minerali, caratterizzato da sapidità e acidità.
Ci troviamo al cospetto di uno dei vulcani più belli del mondo, che ogni anno regala attività sotto forma di esplosioni stromboliane (si intende una tipologia di eruzioni di basso livello, il termine derive dal vulcano di Stromboli, in Sicilia) flussi piroclastici, fumarole e nubi di cenere.
Da una ricerca sull’Etna (che puoi trovare sul sito dell’Osservatorio Etneo):
“L’altezza dell’Etna cambia molto frequentemente. All’inizio del XX secolo, era a 3295 m, ma all’inizio degli anni ’60 ha raggiunto 3323 m, e nel 1978 il Cratere di Nord-Est ha raggiunto 3340 m di altezza, e 3350 nel 1981. Da allora, il vulcano ha progressivamente perso in altezza: 3330 m nel 1998, 3326 m nel 2018, e dopo un collasso al Cratere di Nord-Est a febbraio 2019, circa 3320 m.”
Come raggiungere l’Etna
Ci sono tanti modi per raggiungere l’Etna, partendo dai piedi del monte fino a raggiungere la cima. Vediamole insieme:
- Trekking sull’Etna. Puoi cimentarti in una escursione a piedi per immergerti nella natura e ammirare il paesaggio circostante, mentre cambia ad ogni passo. Tra i sentieri più famosi c’è il Sentiero dell’Asino, circa cinque chilometri con partenza dal Rifugio Sapienza fino ad un punto panoramico che affaccia sulla Valle del Bove.
- La funivia dell’Etna. Se non ha voglia di cimentarti in un trekking estremo, puoi prendere la funivia e scegliere uno dei tanti tour organizzati con servizio guida. Ovviamente ogni escursione è soggetta alle condizioni meteo dell’Etna oltre alle eventuali attività vulcaniche giornaliere. Si trovano tour a partire dai 50€.
- In bici sull’Etna. Se sei un appassionato di mountain bike o se vuoi provare la tua bicicletta elettrica, potrai trovare tanti bike tour, oltre a centri di noleggio bici.
Curiosità per gli amanti degli animali: sapevi che esiste un cane da caccia che si chiama cirneco dell’Etna? Si tratta di una razza antica che risale al 1000 a.C. e si pensa derivi dai faraoni egiziani e dagli animali importati sull’isola dagli abitanti di Cartagine, i Punici.
Il Vesuvio, sul golfo di Napoli
Tra i vulcani più famosi d’Italia e del mondo, il nome deriva a “aues“, illuminare o “eur“, bruciare. Considerata la sua pericolosità e la vicinanza di insediamenti urbani è stata istituita e aggiornata negli anni una zona rossa a rischio, soggetta ad un piano di emergenza speciale in caso di eruzione.
Se vuoi visitare le vicine Isole del Golfo di Napoli puoi leggere il nostro articolo su Procida, Ischia e Capri in Inverno.
Come raggiungere il Vesuvio?
Ci sono diversi modi per raggiungere il Vesuvio, in ogni caso ricordati che è prevista una tassa di entrata all’interno del Parco Naturale del Vesuvio di 10€.
- Con l’autobus: troverai diverse compagnie di trasporto privato che da Napoli (al costo di circa 15€ a persona) ti condurranno fino al Gran Cono del vulcano. Durante il tragitto protrai ammirare il panorama unico del Golfo di Napoli e delle tante isole circostanti, da Capri a Procida e Ischia.
Puoi raggiungere il Vesuvio anche con la compagnia pubblica EAV, ma assicurati di controllare orari e disponibilità. - In macchina. Si può raggiungere il Vesuvio in macchina, ma è necessario parcheggiare l’auto nel parcheggio iniziale e si dovrà poi camminare un po’ o utilizzare il servizio navetta a pagamento.
- A piedi. All’interno del Parco Nazionale del Vesuvio sono stati realizzati 11 sentieri, alcuni circolari, altri educativi, altri ancora (in particolare il sentiero n.6) panoramici. Da provare il sentiero che permette di raggiungere il Gran Cono del Vesuvio, che parte dalla vecchia biglietteria del parco, a 1000 e continua fino a raggiungere i 1175 metri. Un percorso panoramico che ti farà scoprire l’antico vulcano del Monte Somma e la sede dell’Osservatorio Vulcanologico Vesuviano. Il modo migliore per visitare il Vesuvio a piedi è partecipare ad una delle escursioni in cui è presente una guida esperta.
Campi flegrei, nel Golfo di Pozzuoli
Infine, puoi visitare i Campi Flegrei: nel Golfo di Pozzuoli si trova una grande caldera, attualmente in stato di quiescenza, in cui sono presenti dei fenomeni gassosi (nell’area della Solfatara) o termali, a Lucrino, Pozzuoli e Agnano.
Diventato famoso in tutto il mondo è il bradisismo flegreo (la lenta deformazione del suolo) un fenomeno vulcanico che da Posillipo si estende fino a Capo Miseno. Potrai scoprire le meraviglie che circondano la zona, tra aree archeologiche (come il Parco Archeologico di Cuma) e città sommerse (la città di Baia).
Abbiamo terminato il nostro viaggio alla scoperta dei principali vulcani italiani, delle loro eruzioni storiche e dei modi per raggiungerli per godersi una giornata immersi nella natura.
Se anche tu hai visitato uno dei vulcani e vuoi condividerci consigli ed esperienze di viaggio, scrivicelo nei commenti!
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