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Jet Lag: cos’è, sintomi e come superarlo?

Partire per un lungo viaggio può essere un vero sogno… finché non arriva il jet lag a rovinarti i piani! 

Se ti sei mai ritrovato sveglio alle 3 di notte o a lottare contro un sonno invincibile in pieno giorno, allora sai esattamente di cosa parlo.

In questo articolo voglio raccontarti la mia esperienza (e qualche disavventura!) con il jet lag, spiegarti cos’è, quanto dura, quali sono i sintomi e soprattutto come superarlo senza impazzire.

Jet Lag: cos’è e cosa significa?

Hai mai fatto un volo intercontinentale e, appena atterrato, ti sei sentito completamente “fuori fase”? Bene, molto probabilmente hai sperimentato il jet lag, un fenomeno legato allo sfasamento tra il tuo orologio interno e l’orario del luogo in cui ti trovi.

Ma cosa significa jet lag, nel concreto? È un disturbo che colpisce il ritmo naturale sonno-veglia – quello che tecnicamente si chiama ritmo circadiano – quando si viaggia velocemente attraverso almeno due o tre fusi orari. Questo cambiamento improvviso mette alla prova il nostro organismo, che si ritrova costretto ad adattarsi in fretta a un ciclo di luce e buio completamente diverso rispetto a quello a cui è abituato.

Immagina di partire da Roma e arrivare a Bangkok: in un attimo il giorno diventa notte, e il tuo corpo non sa più quando mangiare, dormire o anche solo ricaricare le energie. Questo perché il nostro sistema biologico non è progettato per cambiamenti così rapidi, soprattutto quando attraversiamo più meridiani in poche ore.

Il risultato? Un mix di stanchezza, insonnia e sensazione di spaesamento che può rovinarti i primi (o gli ultimi) giorni di viaggio.

Jet Lag da rientro: perché è così difficile?

donna che dorme sul letto

Sai qual è la beffa? Quando sei in vacanza, il jet lag può essere fastidioso, certo, ma sei talmente carico di adrenalina che riesci comunque a goderti le giornate. Ma al rientro… è tutta un’altra storia.

Il jet lag da rientro è quella sensazione devastante di spossatezza, irritabilità e disorientamento che ti colpisce quando torni a casa, magari dopo un viaggio in America o in Asia, e devi subito ricominciare con la solita routine: lavoro, sveglia presto, palestra, famiglia, spesa. Insomma, zero tregua.

Quando sono tornato da Tokyo, per esempio, mi sono svegliato alle 2 di notte per una settimana intera, convinto che fosse mattina. E durante il giorno camminavo come uno zombie, senza energie. Ho imparato sulla mia pelle che gli effetti del jet lag non vanno sottovalutati.

Quali sono i sintomi del Jet Lag: come riconoscerlo

Vediamo allora i sintomi del jet lag, così puoi capire subito se sei vittima anche tu di questo maledetto sfasamento temporale:

  • Insonnia o sonno frammentato, specialmente nelle ore notturne
  • Forte sonnolenza durante il giorno, anche quando dovresti essere attivo
  • Sensazione di spossatezza continua, come se non riuscissi mai a ricaricare le energie
  • Mal di testa persistente o senso di confusione mentale
  • Umore instabile, irritabilità o cali di motivazione senza un motivo chiaro
  • Difficoltà a concentrarsi, con la mente che vaga o si blocca facilmente
  • Disturbi digestivi, come gonfiore, fame fuori orario o mancanza di appetito

Tieni presente che questi sintomi non si manifestano sempre allo stesso modo per tutti. Alcune persone li avvertono in modo lieve, mentre per altre possono diventare davvero invalidanti.

Ci sono poi diversi fattori che influenzano quanto intensamente si manifesta il jet lag. L’età, ad esempio, gioca un ruolo importante: superata una certa soglia (soprattutto dopo i 60 anni), il corpo può impiegare più tempo ad adattarsi a un nuovo ciclo luce-buio. Anche la quantità e la qualità del sonno abituale influiscono: chi ha già un sonno leggero o poco regolare potrebbe sentirsi ancora più disorientato.

Un altro elemento da non sottovalutare è l’orario del volo. Viaggiare di notte e riuscire a dormire durante il volo può aiutarti a svegliarti all’arrivo in un paese dove è giorno, facilitando così l’adattamento al nuovo orario. Personalmente, quando riesco a incastrare i voli così, il jet lag si fa sentire molto meno.

In generale, se ti riconosci in almeno due o tre di questi segnali, è probabile che il tuo ritmo circadiano abbia bisogno di una bella risintonizzazione.

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Quanto dura il Jet Lag

uomo dorme sulla panchina

Una delle curiosità più frequenti che mi vengono rivolte è: quanto dura il jet lag? La risposta, purtroppo, non è così semplice, perché la durata varia da persona a persona e dipende da diversi fattori.

In linea di massima, si può dire che il corpo impiega circa un giorno per recuperare ogni 60-90 minuti di differenza oraria rispetto al proprio fuso abituale. Quindi, se voli da Milano a New York e ti trovi con sei ore di scarto, potresti aver bisogno di 5-6 giorni per sentirti davvero sincronizzato.

Ma c’è di più: la direzione del viaggio gioca un ruolo fondamentale. Spostarsi da ovest verso est – ad esempio da Los Angeles verso l’Europa – è generalmente più impegnativo, perché richiede al corpo di anticipare i ritmi, cosa per lui meno naturale. In questi casi, l’adattamento può richiedere anche due terzi del numero di ore di fuso attraversate. Tradotto: un volo con 12 ore di differenza verso est potrebbe richiedere fino a 9 giorni per un completo riequilibrio interno.

Al contrario, volare da est a ovest – come tornare dall’Asia verso l’Italia – di solito è meno problematico, e l’adattamento si conclude in tempi più brevi, circa la metà dei fusi orari affrontati. Per esempio, 12 ore di scarto in questa direzione possono essere riassorbite in circa 6 giorni.

Oltre alla direzione e al numero di fusi, incidono anche l’età, lo stato generale di salute, le abitudini di sonno e perfino il livello di stress. Più il corpo è “flessibile” e abituato ai cambi di routine, più rapido sarà il recupero.

Ti faccio un esempio personale: quando sono tornato da Bangkok, il mio corpo ha avuto bisogno di giorni interi per rientrare nei ranghi. E sai qual è la parte più frustrante? Che al ritorno, a differenza dell’andata, non hai più il tempo per adattarti con calma. Devi riprendere a lavorare, magari svegliarti presto, fare mille cose… e il tuo orologio interno è ancora bloccato sul fuso thailandese!

In sintesi, se stai affrontando un jet lag da rientro, sappi che è normale sentirsi “fuori fase” anche per una settimana o più, soprattutto nei viaggi lunghi verso est. Non preoccuparti: il tuo corpo ha solo bisogno di qualche giorno per riaccordarsi al nuovo ritmo circadiano.

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Come superare il Jet Lag: strategie utili e consigli 

dormire sul letto

Quando il corpo è completamente sballato dopo un volo intercontinentale, non serve solo pazienza: ci sono tecniche efficaci e strumenti naturali che possono aiutarti a recuperare più in fretta e ritrovare il tuo equilibrio. 

Dopo tanti viaggi tra fusi orari impazziti, ecco le strategie che funzionano davvero per superare il jet lag (testate sulla mia pelle!).

🕶️ 1. Ricalibra l’orologio interno con la luce del sole

Esporsi alla luce naturale, soprattutto al mattino, è uno dei modi più semplici ed efficaci per aiutare il corpo a capire in che parte del mondo si trova.
Appena arrivi, cerca di stare all’aperto almeno un’ora: cammina, prendi un caffè fuori o semplicemente fatti una passeggiata al sole.

⏰ 2. Allinea da subito i tuoi ritmi agli orari locali

Anche se hai sonno nel pomeriggio o fame a mezzanotte, prova a seguire gli orari del nuovo fuso orario fin dal primo giorno. Resistere alle vecchie abitudini è fondamentale.

Evita di dormire fino a tardi o di pranzare a orari “italiani”: mangia e vai a dormire come fanno le persone del posto.

💧 3. Bevi tanta acqua e scegli cibi freschi

Dopo un volo lungo, l’organismo è spesso disidratato. Bere regolarmente e mangiare in modo leggero ma nutriente può fare la differenza nel recupero.

Porta sempre con te una bottiglietta d’acqua, limita alcol e caffeina, e preferisci frutta, verdura e cibi poco elaborati nei primi giorni.

🌿 4. Aiutati con integratori naturali (se servono)

La melatonina, ad esempio, può essere un valido supporto per chi fatica a dormire ai nuovi orari. Non è una bacchetta magica, ma usata nel modo giusto può agevolare il processo.

Assumila solo su consiglio di un professionista, idealmente 30 minuti prima di andare a dormire nel nuovo fuso orario.

🧘‍♂️ 5. Fai attività fisica leggera per riattivare il corpo

Muoversi, anche con una semplice camminata o qualche esercizio di stretching, aiuta a ridurre stress e stanchezza accumulati durante il viaggio.

Appena possibile, prova a fare una passeggiata al parco o una breve sessione di yoga al mattino: ossigeni mente e corpo.

💊 6. Consulta un medico se i sintomi sono forti o prolungati

Quando i disturbi del jet lag non si risolvono con rimedi naturali, può essere utile valutare farmaci specifici o soluzioni più mirate.

Se dopo una settimana sei ancora a pezzi, parlane con un medico: esistono trattamenti mirati per recuperare più in fretta.

✈️ 7. Scegli, se puoi, un volo notturno

Dormire durante il volo ti aiuta ad arrivare meno stanco e, soprattutto, a svegliarti nel momento giusto nel nuovo fuso orario.

Prenota voli che atterrano al mattino nella località di arrivo e cerca di dormire a bordo con tappi, mascherina e cuscino da viaggio.

📅 8. Prepara il corpo prima della partenza

Nei giorni precedenti al viaggio, inizia a modificare lentamente gli orari di sonno e pasti, avvicinandoli a quelli della destinazione.

Anche solo spostare di un’ora l’orario in cui vai a letto o fai colazione può aiutare tantissimo a ridurre l’impatto del jet lag.

💤 9. Evita lunghi pisolini durante il giorno

Per quanto sia forte la tentazione, non cedere a sonnellini infiniti appena arrivi: rischi di sballarti ancora di più.

Se proprio devi dormire, imposta la sveglia per un pisolino di massimo 30 minuti e non oltre metà pomeriggio.

🎧 10. Crea una routine rilassante per la sera

Quando non riesci a dormire la notte, aiuta il corpo a rilassarsi con una routine tranquilla: niente schermi, niente stimoli forti.
Leggi un libro, ascolta musica soft o fai una doccia calda per facilitare l’addormentamento.

Adottando anche solo alcuni di questi suggerimenti, puoi ridurre sensibilmente gli effetti del jet lag e affrontare meglio sia l’andata che il rientro. E ricordati: ogni corpo ha i suoi tempi. Non serve forzare, serve solo capire cosa ti fa stare bene.

Come affrontare il Jet Lag da rientro

Affrontare il jet lag da rientro richiede qualche accortezza in più rispetto a quello dell’andata, perché lo vivi mentre riprendi la tua routine fatta di sveglie, impegni e responsabilità. 

Per ridurre al minimo il disagio, è fondamentale concedersi almeno un paio di giorni di decompressione prima di tornare al lavoro o prendere decisioni importanti. Evita di forzarti a dormire se non ne senti il bisogno: meglio alzarsi, leggere qualcosa o rilassarsi con una tisana e poi tornare a letto quando il sonno arriva naturalmente. 

Crea fin da subito una routine serale tranquilla, con luci soffuse, niente schermi e attività che aiutano il corpo a rilassarsi, come lo stretching leggero o una doccia calda. Ricorda anche di limitare la caffeina nel pomeriggio e spegnere smartphone e tablet almeno un’ora prima di andare a dormire. 

Non trascurare l’alimentazione: cena leggera, orari regolari e idratazione costante aiutano l’organismo a riadattarsi più velocemente. Infine, ascolta anche la tua mente: il jet lag è fisico, sì, ma può essere amplificato da un po’ di malinconia da rientro. 

Concediti momenti di leggerezza, rivivi qualche ricordo del viaggio e datti il tempo di ritrovare il tuo equilibrio, senza fretta.

Il jet lag da rientro è una seccatura, certo, ma non è invincibile. Capire cos’è il jet lag, riconoscerne i sintomi e sapere come combatterlo in modo naturale ti aiuterà a tornare in forma molto più in fretta.

Se hai in programma un viaggio (o sei appena tornato), spero che questi consigli ti siano utili. E ricordati: anche il jet lag fa parte dell’esperienza di viaggio, un piccolo prezzo da pagare per il privilegio di esplorare il mondo.

Tu hai mai avuto un jet lag da manuale? Raccontamelo nei commenti, sono curioso di sapere come lo hai vissuto!

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